D. …ma dimmi, quale parte del tuo lavoro ti piace di più, quale di meno?
F. Che domanda difficile, quasi come chiedere a novembre cosa farai a Capodanno … a proposito che facciamo a Capodanno?
D. Non cambiare argomento…troppo facile svicolare
F. Mi piace tutto, a dirti il vero… alcune cose sono più semplici, altre più complesse. Fare lezione, dissecare, se ti prepari bene, alla fine sono semplici e di grande soddisfazione; la ricerca è più complessa perché la devi pensare, curare, negarla e riconoscerla di nuovo, accompagnarla nel suo sviluppo e renderla nota alla comunità scientifica, con coerenza, umiltà e onestà intellettuale
D. E la cosa più difficile di tutti?
F. Fare gli esami …
D. Ma dici? Se sei tu a fare le domande …
F. Vero, ma intanto le domande non devono essere mai uguali… l’Anatomia è così vasta che per fortuna c’è abbondanza di argomenti. Devi essere sempre attento a seguire l’esposizione di concetti, devi indurre al ragionamento e devi essere estremamente chiaro in quello che suggerisci o domandi, perché l’esame non è una gara di fioretto sul filo aguzzo dei tuoi pensieri, ma una nuotata fianco a fianco in un mare che spaventa per la sua immensità ma che dopo accoglie, incanta, meraviglia, rende lievi… e alla fine rende migliori entrambe le persone sedute dai due lati della cattedra.
D. Fammi una domanda difficile …
F. Aspetta, me la devo preparare
D. Non prendermi in giro …
F. No, te ne ho fatte tante oggi a cui non hai saputo rispondere e, siccome sono convinto che sei molto preparata, credo di aver sbagliato io, nel modo di porgerle o forse proprio a farle.
