ANATOMY LAB. Questions & Answers

Unica esperienza in Italia di Dissezione “hands on” aperta a tutti gli Studenti di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Infermieristica, Fisioterapia, Scienze Motorie, Professioni Sanitarie.

Un giorno di Anatomia dal vero, topografica, chirurgica e settoria.
Per conoscere le date dei nuove esercitazioni in programma cerca sulla pagina ICLO la locandine con la Gioconda

Questions & Answers ⁉️

⁉️ Come è strutturato l’Anatomy Lab
Si svolge tutto in un giorno e ne sono programmati svariati all’anno, di tre tipi: Tronco, Arti e Testa.

⁉️ Dove si svolge?
Presso ICLO, Teaching and Research Center di Verona.

⁉️ Posso andare e tornare in giornata?
Sì, il corso si tiene dalle 10.00 alle 18.00
L’ICLO dista 10 minuti di taxi dalla Stazione di Verona Porta Nuova (20 con l’autobus n°61).

⁉️ Posso farlo anche se non ho ancora dato l’esame di Anatomia?
Sì, puoi farlo in qualsiasi momento del tuo percorso di studi, ma qualche base di Anatomia macroscopica è consigliata.

⁉️ Posso solo guardare?
Certo! Ma il corso è pensato per toccare e dissecare con le tue mani, guidato per comprendere a pieno tutti gli organi e apparati nella loro forma, consistenza, posizione, peso, rapporti, innervazione e vascolarizzazione.

⁉️ E se non sono preparato? Faccio una brutta figura?
Assolutamente no. Non è una interrogazione e nessuno fa domande per valutare la tua preparazione.

⁉️ Cosa devo portare?
La voglia di imparare e la curiosità. In loco ti verrà fornita la tuta, gli zoccoli, il materiale monouso per la dissezione (guanti, camici, cuffia, mascherina), pranzo e un attestato di partecipazione, alla fine.

⁉️ E se sono da solo?
Puoi partecipare comunque! È un’esperienza bellissima ed associativa, un ottimo modo di fare amicizia con i Colleghi.

⁉️ Altre info ?info@iclo.eu


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“MO’ ME LO SEGNO”

Con la morte finisce tutto. Il corpo smette di produrre energia e si spegne.

Il talamo, al centro dell’encefalo, costantemente raggiunto da tutte le stimolazioni sensoriali e dai feedback motori, fin tanto che è acceso ci dà la sensazione costante dell’hic et nunc, del nostro lunghissimo presente, della vita, insomma.

Quando il talamo si spegne l’anima immanente si dissolve, come i bagliori delle parole sullo schermo di un computer a cui si scarica la batteria.

Dopo la morte, il nulla. Si può avere paura …del nulla ?

La promessa di paradisi illude di un tempo eterno, nel quale continuare a procrastinare l’inizio del nostro diventare Uomini. Uomini lo si è da vivi, non da morti.

Il corpo, con la morte, ha valore solo se è donato (in parte) per la sopravvivenza di un nostro simile, (in toto) per lo studio di chi su di esso possa fare pratica ed esperienza per meglio giovare ad altri corpi ammalati.

Dalla morte nessuno è tornato, se non in mitologici e indimostrabili racconti. La promessa del dopo è stata costruita ad arte da chi, approfittando della nostra più intima paura, ha diviso gli Uomini e per sé ha accumulato, nei secoli, privilegi e ricchezze.
Chi dice di essersi risvegliato dalla morte e ha raccontato di tunnel e luci, di ricordi tumultuosamente rievocati, riferisce in realtà di un sistema di correnti e di memorie che vanno in tilt per poi riprendersi, inspiegabilmente (o forse per il motivo dell’attaccamento pervicace di ogni singola cellula alla vita).

La nostra data di scadenza è scritta nel segreto della lunghezza dei telomeri, quelle parti estreme del filamento di DNA che ad ogni replicazione si accorciano un po’, fino a scomparire; questo impedisce ulteriori duplicazioni, decretando prima lo scadimento e poi la fine degli organi.

Una volta espletate le funzioni a cui imperiosamente il DNA ci spinge (mangiare e procreare, attivando col cibo e il sesso i circuiti neurologici della intrinseca ricompensa) il nostro destino di Uomini non può che realizzarsi nel farsi rete con gli altri, Prossimo col nostro Prossimo.

Sentire i pensieri e bisogni dell’altro sappiamo farlo perché l’evoluzione del DNA ci ha regalato i mirror neurons, con cui non solo impariamo un gesto vedendolo fare ma anche, nel gesto altrui, riusciamo a riconoscere la componente limbica, emozionale di chi lo fa.


L’Empatia è insita nella nostro essere.. durante la vita abbiamo il dovere di esercitarla e ricavarne Bene, per Noi e per gli Altri.

“Ricordati che devi morire”  … “ mo’ me lo segno”… rispondeva al fratone quel grande di Massimo Troisi!

Modularity of the Human Musculoskeletal System: The Correlation between Functional Structures by Computer Tools Analysis

Per comprendere il concetto tensegrità possiamo pensare a una struttura meccanica costituita da elementi discreti e distinti sottoposti a forze di compressione e da elementi continui sottoposti a sforzi di tensione. Lo sviluppo della teoria della tensegrità si è avuto inizialmente nell’architettura, in seguito nell’arte e poi nella biologia e nella fisiologia, quando si sono prodotte o si sono interpretate strutture che si autosostengono per effetto di uno stato di tensione presente nel sistema (da cui il nome di tensegrity, dalla fusione di tension e integrity).
Come descritto da Levin (1982), il corpo rappresenta un involucro in tensione, le cui porzioni contrapposte, sono mantenute tali dalla compressione degli elementi interni, immersi, fluttuanti, in una rete in continua tensione. Il sistema che si viene a creare è, considerando il corpo come un qualcosa di dinamico, un sistema modificabile in maniera molto evidente per quanto riguarda la sua parte elastica (elementi di tensione) e in maniera minima riguardo la componente in compressione (ossa).
L’articolo che qui vi propongo mira, tra l’altro, a realizzare un quadro completo del modello tensegrile umano, la cui complessità è analizzata attraverso software capaci di analizzare dettagliatamente i sistemi delle reti.

Della Posta, D.; Branca ,J.J.V.; Guarnieri, G.; Veltro, C.; Pacini, A.; Paternostro, F.

Modularity of the Human Musculoskeletal System: The Correlation between Functional Structures by Computer Tools
Analysis. Life 2022, 12, 1186.
https://doi.org/10.3390/   life12081186
https://www.mdpi.com/2075-1729/12/8/1186

Abstract: Introduction: For many years, anatomical studies have been conducted with a shattered view of the body. Although the study of the different apparatuses provides a systemic view of the human body, the reconstruction of the complex network of anatomical structures is crucial for the understanding of structural and functional integration. Aim: We used network analysis to investigate the connection between the whole-body osteo-myofascial structures of the human musculoskeletal system.

Materials and Methods: The musculoskeletal network was performed using the aNETomy® anatomical network with the implementation of the open-source software Cytoscape for data entry.

Results: The initial graph was applied with a network consisting of 2298 body parts (nodes) and 7294 links, representing the musculoskeletal system. Considering the same weighted and unweighted osteo-myofascial network, a different distribution was obtained, suggesting both a topological organization and functional behavior of the network structure.

Conclusions: Overall, we provide a deeply detailed anatomical network map of the whole-body musculoskeletal system that can be a useful tool for the comprehensive understanding of every single structure within the complex morphological organization, which could be of particular interest in the study of rehabilitation of movement dysfunctions.

The Protection of Zinc against Acute Cadmium Exposure: A Morphological and Molecular Study on a BBB In Vitro Model

Branca, J.J.V.; Carrino, D.; Paternostro, F.; Morucci, G.; Fiorillo, C.; Nicoletti, C.; Gulisano, M.; Ghelardini, C.; Di Cesare Mannelli, L.; Becatti, M.; Pacini, A.

Cells 2022, 11, 1646. https://doi.org/10.3390/cells11101646

Cadmium (Cd) is a well-known occupational and environmental pollutant worldwide, and its toxicity is widely recognised. Cd is reported to increase the permeability of the blood–brain barrier (BBB) and to penetrate and accumulate in the brain. Although many lines of evidence show that Cd toxicity is induced by different mechanisms, one of the best known is the Cd-dependent production of reactive oxygen species (ROS). Zinc is a trace element known as coenzyme and cofactor for many antioxidant proteins, such as metallothioneins and superoxide dismutase enzymes. To date, very little is known about the role of Zn in preventing Cd-induced blood–brain barrier (BBB) alterations. The goal of this study was to test the Zn antioxidant capacity against Cd-dependent alterations in a rat brain endothelial cell line (RBE4), as an in vitro model for BBB. In order to mimic acute Cd poisoning, RBE4 cells were treated with CdCl2 30 µM for 24 h. The protective role of ZnCl2 (50 µM) was revealed by evaluating the cell viability, reactive oxygen species (ROS) quantification, cytochrome C distribution, and the superoxide dismutase (SOD) protein activity. Additionally, the effectiveness of Zn in counteracting the Cd-induced damage was investigated by evaluating the expression levels of proteins already known to be involved in the Cd signalling pathway, such as GRP78 (an endoplasmic reticulum (ER) stress protein), caspase3 pro- and cleaved forms, and BAX. Finally, we evaluated if Zn was able to attenuate the alterations of zonula occludens-1 (ZO-1), one of the tight-junction (TJ) proteins involved in the formation of the BBB. Our data clearly demonstrate that Zn, by protecting from the SOD activity impairment induced by Cd, is able to prevent the triggering of the Cd-dependent signalling pathway that leads to ZO-1 dislocation and downregulation, and BBB damage.

La Storia alla rovescia

Per comprendere il presente occorre conoscere la Storia, in particolare quello che è accaduto in Europa e nel Mondo dalla seconda guerra mondiale in poi.

Riconoscere negli, ultimi 80 anni, un tempo densissimo di eventi geopolitici, non solo darebbe una chiave interpretativa meno ideologizzata di ciò che a volte passivamente leggiamo nelle cronache quotidiane, ma che potrebbe suggerire vie d’uscita da conflitti e miserie forse solo apparentemente irrisolvibili.

Ma la Storia contemporanea, purtroppo, è quella che meno di insegna e si approfondisce nelle Scuole, perché si parte sempre dalla Mesopotamia e alla fine dell’anno “non c’è tempo per finire il programma”.
Da sempre, provocatoriamente ma non troppo, caldeggio uno studio cronologico rovesciato, così come per la mia disciplina propongo ai Colleghi di Corso (ugualmente inascoltato) di iniziare le spiegazioni anatomiche del corpo dal Sistema Nervoso e non, come tradizione, dagli Apparati.
La storia contemporanea, come l’encefalo il midollo spinale e i nervi, sono la parte più complessa del “programma” ma anche quella fondamentale per capire l’Uomo e il tempo che viviamo

Post scriptum
Le scritte su palazzo Malvezzi, via Zamboni 13 , rifugio antiaereo nel centro di Bologna, ci devono fare ancora (purtroppo) riflettere, di quando, in un tempo alla rovescia, siamo stati sia aggrediti che aggressori.

A PELLE …

Con le sue caratteristiche di colore, odore, rugosità, la pelle permette di evidenziare una individualitå unica ed irripetibile. Ciascuno di noi possiede “la sua pelle” e in essa è scritto il vissuto di ognuno: i segni dell’invecchiamento, le lesioni, le cicatrici.

È il nostro biglietto da visita, l’organo del contatto sociale, lo specchio del nostro stato psico-fisico, la spia di condizioni patologiche e il segnale di malattia di altri organi e apparati.

Anatomia e funzioni della pelle

Le funzioni della cute sono così riassumibili schematicamente:

  • protezione da agenti fisici, chimici e biologici
  • regolazione della temperatura corporea (flusso ematico cutaneo e produzione di sudore, isolante termico)
  • percezione sensoriale (sensibilità tattile, termica e dolorifica)
  • produzione di ormoni (vitamina D3, feromoni e non solo)
  • escrezione (organo emuntorio)
  • eiserva energetica (ipoderma)
  • attivazione della risposta immunitaria contro patogeni e tumori della pelle

La cute è l’organo più esteso del nostro corpo; nell’adulto essa presenta una superficie di circa 1,5 –  2 m2 con variazioni legate al sesso e allo sviluppo individuale. Lo spessore  varia in base alle diverse zone corporee e in rapporto all’età e allo stato nutrizionale.

Gli annessi cutanei sono strutture che derivano da trasformazioni dell’epidermide e del derma. Comprendono:
• peli
• unghie
• ghiandole sebacee
• ghiandole sudoripare apocrine ed eccrine
• ghiandole ceruminose
• ghiandole mammarie, particolari ghiandole sudoripare apocrine

Annessi cutanei 01/02

La cute, oltre ad essere una mirabile unione di cellule, tessuti e annessi, interfaccia tra il nostro organismo e l’ambiente esterno, è un organo che esprime fortemente le differenze di genere, sia dal punto di vista fisiologico che strutturale, conseguenza principalmente del diverso assetto ormonale e genetico e dei fattori comportamentali

Gli uomini vogliono che la loro pelle appaia e risulti sana. Proprio come le donne, devono trattare problemi cutanei come la sensibilità, l’acne e l’invecchiamento, ma la pelle è diversa seconda del sesso.

La pelle dell’uomo – sia del viso che del corpo – ha una composizione diversa da quella della donna, e quindi deve essere trattata in modo diverso. Per questo motivo, gli uomini hanno bisogno di trattamenti specifici su misura che li aiutano a mantenere la pelle sana e più naturale possibile.

La pelle ha la stessa struttura di base e la stessa composizione nell’uomo e nella donna, ma mostra delle differenze fisiologiche, dovute fondamentalmente al diverso assetto ormonale. La pelle della donna è generalmente più chiara rispetto a quella dell’uomo. Gli uomini presentano una maggior secrezione di ormoni steroidei rispetto alla donna. In particolare, fra gli androgeni, l’ormone più importante è il testosterone, responsabile di molte diversità delle caratteristiche fisiologiche nei due generi. Il testosterone determina l’entità dello spessore della cute, delle secrezioni sebacee e l’attività del follicolo pilifero

La pelle dell’uomo è in media circa il 20% più spessa di quella della donna. Ha una maggiore ricchezza di fibre, risultando dunque nettamente più densa e resistente, sia a livello dell’epidermide e dello strato corneo, sia a livello del derma, caratterizzato da una maggior densità delle fibre di collagene. Tuttavia, lo spessore della pelle dell’uomo si riduce progressivamente con l’avanzare dell’età, mentre quello della pelle della donna resta più stabile fino all’età della menopausa, per poi diminuire drasticamente. La maggior resistenza della pelle dell’uomo rappresenta il motivo per cui, a parità di aggressioni a carico degli agenti esterni, subisce più lentamente variazioni cromatiche, cedimenti cutanei, perdita di tono etc. rispetto a quella femminile. Ne consegue che i segni dell’invecchiamento compaiono sul viso maschile in età più tarda rispetto alla donna, ma, una volta comparse, le rughe diventano rapidamente profonde e molto evidenti.

Sempre a causa dell’azione del testosterone, che stimola una produzione sebacea fino al doppio di quella femminile, la pelle maschile è più grassa e i follicoli pilo-sebacei maggiormente dilatati. Come conseguenza, è possibile osservare nell’uomo un più elevato contenuto in lipidi, quindi una maggior predisposizione alle impurità cutanee, alla follicolite e all’acne.

I valori medi di secrezione del sebo sono significativamente più alti negli uomini rispetto alle donne nel range di età compreso tra i 20 e i 69 anni, ma non tra i 15 e i 19. Dopo i 50 anni, la secrezione di sebo nell’uomo tende a stabilizzarsi, mentre nella donna diminuisce, probabilmente a causa di una diminuita attività ovarica.

Un’altra differenza fondamentale nei due generi è l’acidità della pelle, superiore in quella dell’uomo con un valore di pH di 4,5 rispetto al 5,8 della donna. I valori di acidità superiori, caratteristici della cute dell’uomo e dovuti alla maggior presenza di acido lattico, la preservano maggiormente dalle infezioni batteriche, ma la rendono più irritabile. 

I segni dell’invecchiamento appaiono più tardi nella pelle dell’uomo, ma i cambiamenti avvengono rapidamente una volta che iniziano.

Gli uomini sono più colpiti da una perdita di massa muscolare e dal rilassamento cutaneo, combinato al gonfiore degli occhi e alle occhiaie che li fanno apparire stanchi.

Anche negli uomini compaiono le rughe, anche se esse sono spesso un problema minore per loro rispetto alle donne. Le rughe si presentano più tardi negli uomini rispetto alle donne, ma quando compaiono, esse sono molto profonde.

Altra caratteristica della pelle maschile è la presenza di un sistema pilifero molto sviluppato. In particolare, la barba è costituita da circa 15.000 peli con una crescita media di 14 centimetri all’anno. La rasatura è un’operazione aggressiva poiché comporta una ripetuta rimozione di parte del film idrolipidico e degli strati superficiali dell’epidermide, causando alla cute, se mal eseguita o effettuata con strumenti e prodotti cosmetici non idonei, alterazioni del suo equilibrio con comparsa di fenomeni quali irritazioni, secchezza, micro-tagli, impurità e piccole infezioni.

In media gli uomini sottopongono la loro pelle a 16.000 rasature durante la loro vita. Fino al 40% degli uomini soffre di problemi di pelle causati dalla rasatura. Gli uomini con la pelle più giovane e chiara sono particolarmente soggetti. 

Aspetti della cute nelle varie età pediatriche

La norma e le varianti. Uno studio sulla vascolarizzazione della tiroide.

In Anatomia parliamo di “variante” ogni volta che una struttura ha una morfologia che si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui e rappresenta una deviazione dagli standard accettati nei libri di testo e insegnati nelle aule universitarie.

Le varianti, tuttavia, non inficiano la funzionalità dell’organo che “modificano” e per questo rientrano in un quadro di normalità, al contrario delle anomalie congenite che già nella definizione evidenziano il loro aspetto patologico.

Conformazioni anatomiche particolari, tuttavia, possono interferire con procedure diagnostiche e aumentare i rischi di specifici atti chirurgici. Per questo la conoscenza e lo studio delle variazioni anatomiche dalla norma è un presupposto indispensabile per la pratica medica.

L’attività settoria, che con l’imaging e la chirurgia consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale Anatomia umana, costituisce, anche per questo, un supporto fondamentale per la Medicina.

Negli ultimi anni mi sono occupato, con valenti Colleghi, di “anatomical variants” dell’arco aortico, delle arterie renali e di recente, delle arterie tiroidee, tramite un lavoro di review pubblicato su Medicina che vi invito, se ne avete voglia, a leggere.

Branca, J.J.V.; Lascialfari Bruschi, A.; Pilia, A.M.; Carrino, D.; Guarnieri, G.; Gulisano, M.; Pacini, A.; Paternostro, F.
The Thyroid Gland: A Revision Study on Its Vascularization and Surgical Implications. 
Medicina 202258, 137. https://doi.org/10.3390/medicina58010137

ANATOMIA PER TUTTI

Nel 2013 attivai quasi per celia una pagina Facebook con questo nome perché, ricevendo costantemente da tanti Studenti richieste di spiegazioni o chiarimenti sui più disparati argomenti di Anatomia Umana, pensavo (e oggi ne sono ancora più convinto) di condividere con tutti le risposte, gli approfondimenti e, soprattutto, la passione per questa fondamentale disciplina biomedica.

Molti considerano l’Anatomia una materia preclinica e infatti all’Università viene studiata sempre nei primi anni di corso. Personalmente la ritengo “trans-clinica”, perché permea di sé tutto il sapere medico-scientifico. Lo permea in maniera “spirale”, ovvero con sempre maggiore capacità e necessità di approfondimento, durante la formazione prima e la carriera poi di tutto il personale Sanitario.

L’Anatomia è lo studio delle strutture di un organismo e dei rapporti tra le sue parti. La parola deriva dal greco e vuol dire “per mezzo della dissezione”, che per secoli è stata la sola tecnica utilizzata per isolare e studiare le singole parti del corpo umano. Ma la dissezione, per quanto fondamentale, non è l’unica chiave di lettura di questa disciplina.

Infatti oltre all’Anatomia macroscopica, che studia strutture sufficientemente grandi da essere osservabili ad occhio nudo, c’è l’Anatomia di superficie, che valuta la forma generale ed esterna delle varie aree anatomiche e riconosce le strutture attraverso le tecniche palpatorie, l’Anatomia topografica o regionale, chesi occupa degli organi in relazione alla loro posizione nel corpo e ai loro reciproci rapporti, l’Anatomia sistematica, che scompone l’organismo in sistemi e apparati e, nell’ambito di essi, studia ciascun organo. Dalla sistematica, in genere, si parte per un primo approccio alla materia.

Attraverso l’Anatomia microscopica si valutano le strutture non visibili ad occhio nudo, che spesso consentono di riconoscere e distinguere le diverse porzioni dello stesso organo (parlare di Anatomia microscopica-topografica sembra un ossimoro … ma a pensarci bene non lo è !).  
A questo livello si apprezza la “consustanziazione” della Microscopica con le discipline sorelle dell’Istologia (lo studio dei tessuti) e della Citologia (lo studio della cellula).

L’Anatomia dello sviluppo di occupa delle modificazioni morfologiche che avvengono tra il concepimento e la maturazione fisica. La disciplina che studia i processi dello sviluppo è l’Embriologia. L’ Anatomia radiologica si focalizza sulla nomenclatura e sull’aspetto delle singole parti del corpo umano così come appaiono alla radioscopia, alla radiografia, all’ecografia e alle più recenti tecniche di diagnostica per immagini (TC, RMN, PET). L’Anatomia chirurgica studia i problemi anatomici relativi a malattie che ottengono risoluzione con metodi chirurgici, ai loro sintomi e agli interventi corrispondenti. L’Anatomia clinica segue le modificazioni anatomiche durante lo sviluppo delle patologie. L’Anatomia comparata evidenzia similitudini e differenze di forma e di struttura in organismi diversi fra loro; appartiene alle Scienze Naturali.

ANATOMIA PER TUTTI è una Community virtuale di Studiosi, Studenti e appassionati di Anatomia Umana. Non è più soltanto una pagina Facebook, ma anche un canale ricco di contenuti su Youtube, una pagina su Instagram e un canale Telegram. Ha anche tanti e qualificati redattori che con me condividono la passione della comunicazione scientifica e dell’insegnamento.

Con sempre nuovi contenuti, ogni giorno sul web studiamo e approfondiamo insieme le bellezze del Corpo, lo strumento più prezioso che abbiamo, da tutelare, conoscere e far crescere in salute.

Nel nostro Corpo quotidianamente ogni singola cellula racconta la storia dell’evoluzione, ogni Organo l’armonia della vita, ogni Apparato il valore delle sinergie. La nostra Community è il luogo virtuale dove condividere sapere e meraviglia per l’incommensurabile bellezza dell’Anatomia umana.


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Temporal Fossa Atrophy in Aesthetic Medicine: Anatomy, Classification, and Treatment

Idone F, Bolletta E, Piedimonte A, Paternostro F.
Temporal Fossa Atrophy in Aesthetic Medicine: Anatomy, Classification, and Treatment.
Plast Reconstr Surg Glob Open
2020 Oct 27;8(10):e3169. doi: 10.1097/GOX.0000000000003169. eCollection 2020 Oct.

Hyaluronic acid fillers indisputably represent an important tool for face
rejuvenation and volume restoration. The temporal area has recently been considered as a potential site of injection. As it happens in the middle face and in other regions of the face, the temporal fossa changes according to the aging process. In a young person, the temple profile has a fullness aspect, and this contributes to giving the face a beautiful and healthy appearance. With age, the loss of volume leads the bone prominences to be visible.
The aim of this article is to classify the temporal fossa atrophy and get better into the anatomy, identifying the ideal plane to inject in, through the use of a safe and reliable technique. Cadaver dissections have been performed to specifically describe the anatomy of the temple layer by
layer. The authors’ preferred technique, called interfascial by cannula implantation, is discussed. All the treated patients reported a good improvement by survey according to the Global Aesthetic Improvement Scale scale. No major complications were detected. No ecchymosis neither swelling were documented. Although further studies are necessary to broaden the casuistry and better verify the potentiality of this technique, the authors do believe that it could be considered a very reliable procedure with pretty consistent results, if supported by an adequate and imperative anatomical knowledge.

ACKNOWLEDGMENT
We sincerely thank ICLO Cadaver Lab for the support provided for the dissections of the cadavers.

NAUTA

Nuova Anatomia Umana Tridimensionale Atlante

Il progetto, che nasce da una idea originale del Dott. Giacomo Gelati, consiste in un nuovo metodo di acquisizione e combinazione di immagini anatomiche, provenienti da tre diverse tecnologie, che consente di ricostruire digitalmente in 3D, in modo fedele e oggettivo, un preparato anatomico realmente esistente, rispettandone la morfologia, la luce, il colore e i rapporti dimensionali.
I modelli digitali tridimensionali così ottenuti possono essere ruotati ed orientati a proprio piacimento, misurati con precisione fino al µm, osservati al in superficie e in spessore, secondo piani di taglio frontali, sagittali o trasversali.

Oltre ad altre pubblicazioni, alla selezione come progetto IUF (Incubatore Universitario Fiorentino) e a comunicazioni a congressi internazionali, da tale progetto è nato anche un articolo sull’Italian Journal of Anatomy and Embyology, che sottopongo alla vostra attenzione e curiosità.

Gelati, G., Paternostro, F., Conti, A. A., & Orlandini, G. (2019).
The anatomical representation of the human body: From epistemological examples deriving from medical history to morphometric imaging performed with the laser scanner technique.
Italian Journal of Anatomy and Embryology, 124(1), 72-78.

https://oajournals.fupress.net/index.php/ijae/article/view/1699

The 19th Congress of the International Federation of Anatomists