AGLI UFFIZI UN TUMORE MAMMARIO PER LA “CARITÀ” DEL SALVIATI ?

In visita alla Galleria degli Uffizi ho casualmente scoperto un probabile caso di cancro al seno nella tela La Carità, dipinta da Francesco Salviati (1510-1563) tra il 1544 e il 1548.


Sul quadrante inferiore esterno della mammella destra, vicino all’ areola, ho notato una infossatura della pelle, con una concomitante retrazione del capezzolo. In clinica questo segno viene detto “dimpling cutaneo” ed è da attribuire quasi sempre alla presenza di una lesione neoplastica. Una retrazione cutanea si associa infatti a circa il 30% dei tumori palpabili, ovvero a quelli in cui si apprezza nella mammella una formazione nodulare fissa, poco mobile e di consistenza duro-lignea.


Naturalmente la presenza del dimpling è più frequente nei tumori più superficiali; questo configura, nella classificazione clinica del carcinoma mammario, il cosiddetto stadio II: “Il nodulo palpabile può essere associato a retrazione della cute sovrastante (“dimpling”), retrazione del capezzolo, secrezione ematica dal capezzolo. I linfonodi ascellari, se palpabili, sono mobili ed isolati.”


Il senologo oggi, dopo la visita, richiederebbe certamente per la nostra Paziente una mammografia bilaterale, una ecografia mammaria e ascellare bilaterale e infine una agobiopsia sotto guida ecografica. Tutto questo per avere una precisa diagnosi morfologica e istologica che consenta la stadiazione preoperatoria, guidi la terapia chirurgica e delinei il trattamento post operatorio.


Sono rimasto particolarmente colpito dalla fedele e precisa raffigurazione del seno della modella. Il Salviati non era forse consapevole della malattia che stava “fotografando” ma oggi certamente il suo dipinto “vivo e vero” ci consente, ancora una volta, di ricordare quanto la prevenzione dei tumori al seno sia importante per una diagnosi precoce a cui possano seguire cure efficaci e salvifiche.


Il cancro al seno ha comunque sempre avuto un forte impatto sull’immaginario collettivo, per il suo doppio ruolo della mammella legato alla maternità e alla femminilità. L’intimo legame tra le arti figurative e le scienze biomediche, che nasce durante il Rinascimento, dona ancora oggi a noi tutti spunti di riflessione e meraviglia.

La norma e le varianti

In Anatomia parliamo di “variante” ogni volta che una struttura ha una morfologia che si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui e rappresenta una deviazione dagli standard accettati nei libri di testo e insegnati nelle aule universitarie.

Le varianti, tuttavia, non inficiano la funzionalità dell’organo che “modificano” e per questo rientrano in un quadro di normalità, al contrario delle anomalie congenite che già nella definizione evidenziano il loro aspetto patologico.

Conformazioni anatomiche particolari, tuttavia, possono interferire con procedure diagnostiche e aumentare i rischi di specifici atti chirurgici. Per questo la conoscenza e lo studio delle variazioni anatomiche dalla norma è un presupposto indispensabile per la pratica medica.

L’attività settoria, che con l’imaging e la chirurgia consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale Anatomia umana, costituisce, anche per questo, un supporto fondamentale per la Medicina.

Negli ultimi anni mi sono occupato, con valenti Colleghi, di “anatomical variants” dell’arco aortico, delle arterie renali e di recente, delle arterie tiroidee, tramite un lavoro di review pubblicato su Medicina che vi invito, se ne avete voglia, a leggere.

Branca, J.J.V.; Lascialfari Bruschi, A.; Pilia, A.M.; Carrino, D.; Guarnieri, G.; Gulisano, M.; Pacini, A.; Paternostro, F.
The Thyroid Gland: A Revision Study on Its Vascularization and Surgical Implications. 
Medicina 202258, 137. https://doi.org/10.3390/medicina58010137

Antioxidant support to ameliorate the oxaliplatin-dependent microglial alteration: Morphological and molecular study

European Journal of Histochemistry 2021; volume 65(s1):3285

Jacopo J.V. Branca, Donatello Carrino, Ferdinando Paternostro, Massimo Gulisano, Matteo Becatti, Lorenzo Di Cesare Mannelli, Alessandra Pacini


Department of Experimental and Clinical Medicine, Anatomy Section
Department of Experimental and Clinical Biomedical Sciences “Mario Serio”
Department of Neuroscience, Psychology, Drug Research and Child Health (NEUROFARBA), Pharmacology and
Toxicology Section, University of Florence, Italy

Abstract

Oxaliplatin is a third-generation chemotherapy drug mainly used for colorectal cancer treatment. However, it is also known to trigger neuropathy whose underlying neurobiological mechanisms are still under investigation and currently available treatments show limited efficacy. It is now established that neurons are not the only cell type involved in chronic pain and that glial cells, mainly microglia and astrocytes, are implicated in the initiation and maintenance of neuropathy. Among all the pathogenetic factors involved in neuropathic pain, an oxaliplatin-dependent oxidative stress plays a predominant role. In our study, the antioxidant properties of magnesium (Mg), manganese (Mn) and zinc (Zn) salts were evaluated in order to counteract microglial activation induced by oxaliplatin. The antioxidant efficacy of these metals was evaluated by means of molecular and morphological assays on the BV-2 microglial cell line. Our data clearly show that Mg, Mn and Zn salts are able to prevent oxaliplatin-dependent microglial alterations by reducing both oxidative and endoplasmic reticulum stress.


Key words: Neuropathic pain; oxaliplatin; magnesium; manganese; zinc.

Full text: https://www.ejh.it/index.php/ejh/article/view/3285

Per festeggiare i 10.000 Amici …

… che onorano della loro attenzione la pagina Instagram di Anatomia per tutti e grazie alla generosità del Dott. Martino Longo, valente Collega e Divulgatore, siamo lieti (con la dott.ssa Cristiana Veltro che con me cura il portale) di condividere con Tutti Voi un utilissimo file interattivo, che consente lo studio e la agevole memorizzazione di tutti i Muscoli del Corpo umano.

Grazie 1.000……ehm …10.000 !

Con il cuore in mano …

come solo gli Anatomisti sanno fare!

IV Florence International Symposium on Advances in CARDIOMyopathies
Fondazione Menarini – Firenze 9-10 settembre 2021

Three-dimensional reconstructions of anatomical specimens, made through three different technologies combined together: a new potential resource in cardiomyopathies study


Giacomo Gelati, Ferdinando Paternostro
Department of Clinical and Experimental Medicine, University of Florence, Florence, Italy



Magnetic Resonance Imaging (or alternatively Computerized Tomography scanning, depending on the characteristics of the tissue), non-contact surface scanning and high resolution photography can be used to obtain three different types of images of the same anatomical specimen. After that, a process of scale superimposition of the 3D rendering from MRI/CT images, of the 3D model coming from the non-contact surface scanning and of the high resolution photos, leads to an interactive three-dimensional model of the anatomical specimen. The model is rotatable, observable both on the surface and in depth, measurable, corresponding in colours, light and in morphology, both in the macroscopic aspect as well as under the millimetre.


The three technologies complement each other in their potentialities and characteristics. MRI/CT images show the anatomical preparation in depth, while the 3D model from non-contact surface scanning offers a very precise reproduction (±25μm in accuracy) just of the surface of the same object, but they both lack real colour and real light. High resolution photos are static and two-dimensional, but the scale superimposition with the 3D geometrical model, gives volume and dynamism to the photographic information.


The result is a digital reproduction of a real anatomical structure, absolutely corresponding in colours, in light and in morphology, obtained through an objective instrumental data acquisition process, and so not falsifiable. The 3D models allow the observer to analyse the macroscopic aspect of the original specimen with no limits of time, overcoming the physiological processes of decomposition of biological matter. It is possible to measure diameters, thicknesses, angles, volumes and surface areas with precision (±25μm in accuracy), authenticity, and repeatability. Printing out the models it is possible to obtain very high quality replicas of the original specimens: the graphic characteristics of the digital reconstructions deeply influence the printing quality.


With this work we present the 3D reconstruction of a fresh-frozen human heart (provided by Nicola’s Foundation Onlus at Iclo Teaching and Research Center – Verona, Italy), in order to show the full potential of the models described above, which may represent important tools for sharing and preserving anatomical specimens.
The process of combination of technologies is conceived by the first of the present authors and protected by a patent.

ANATOMIA UMANA – EDISES

Con grande soddisfazione festeggio, assieme a tanti, autorevoli e stimatissimi Colleghi, l’uscita del trattato in tre volumi della Edises “Anatomia Umana”, assolutamente nuovo nella impostazione didattica e correlato dalle imprescindibili immagini del Prometheus.

Le basi anatomiche per la Semeiotica presentano un approccio regionalistico e forniscono una trattazione principalmente topografica delle varie regioni corporee.

Le basi anatomiche per la Fisiopatologia hanno un approccio sistematico, attraverso una trattazione approfondita dei vari apparati e sistemi.

Il terzo volume, le basi anatomiche delle Neuroscienze, illustra in maniera completa la Neuroanatomia.

Ringrazio l’Editore per la fiducia e auguro all’Opera il miglior successo in termini di gradimento da parte dei nostri Studenti.

https://www.edisesuniversita.it/area_scientifica/prometheus-anatomia-umana-ita.html

NB: Sono riconoscente all’Amico Nicola Garibaldi per la contemporanea esposizione, nella sua vetrina di via Paolo Fabbri 1 a Bologna, delle mie due passioni… l’Anatomia e la Poesia !

MA.MU. (Multisensory Maieutic Method) methodology and laboratory activities of the radiographer.


Prioreschi T., Coriasco MG, Francioni S, Paternostro F, Del Moro M.
2021JOURNAL OF BIOMEDICAL PRACTITIONERS – ISSN:2532-7925 n° 1 vol 5 , 53-75


Questo lavoro presenta un progetto di un metodo didattico per l’apprendimento delle tecniche radiologiche basato sull’applicazione del metodo Maieutico Multisensoriale® (metodo Ma.Mu.), così denominato perché il disegno sperimentale è stato strutturato per dare fondamento scientifico ad una tecnica pedagogica basata su stimoli sensoriali, in accordo ad un metodo didattico maieutico –multisensoriale.


Gli autori intendono mostrare come questo metodo supporti ed incentivi la formazione delle capacità professionali nelle tecniche radiologi che, confrontando i risultati di attività di laboratorio basate su questo nuovo approccio che si fonda su lezioni ricche di stimoli sensoriali, con quelle di un approccio classico, applicato con metodi tradizionali, che di tali stimoli è solitamente privo. Nel corso del testo, quando si farà riferimento ad un metodo didattico “tradizionale” o basato sulla semplice “didattica frontale”, si intenderà dunque il metodo di insegnamento “classico”, nel quale la fonte del sapere risiede nel docente e nella sua capacità di farsi comprendere nel trasmettere i contenuti e di stimolare l’interesse dei discenti. Il metodo Ma.Mu.® trae fondamento dall’attribuire maggiore importanza agli aspetti legati alla conoscenza intuitiva degli studenti-tirocinanti, aspetto dal ruolo marginale o comunque non preponderante sia nei sistemi sanitari sia nella didattica dei relativi corsi di laurea.


Il processo di costruzione dell’apprendimento, solo apparentemente intuitivo, sottoposto a decostruzione, mostra un importante ruolo della programmazione neuro-linguistica (PNL), suggerendo che la costruzione di un efficace apprendimento debba fondarsi anche su abilità apprese passate alla competenza inconscia. In tale contesto, le tecniche maieutiche del Metodo Ma.Mu.® possono agevolare la loro migrazione ad un livello consapevole.

https://www.ojs.unito.it/index.php/jbp/article/view/5938/5184

ANATOMIA PER TUTTI

Nel 2013 attivai quasi per celia una pagina Facebook con questo nome perché, ricevendo costantemente da tanti Studenti richieste di spiegazioni o chiarimenti sui più disparati argomenti di Anatomia Umana, pensavo (e oggi ne sono ancora più convinto) di condividere con tutti le risposte, gli approfondimenti e, soprattutto, la passione per questa fondamentale disciplina biomedica.

Molti considerano l’Anatomia una materia preclinica e infatti all’Università viene studiata sempre nei primi anni di corso. Personalmente la ritengo “trans-clinica”, perché permea di sé tutto il sapere medico-scientifico. Lo permea in maniera “spirale”, ovvero con sempre maggiore capacità e necessità di approfondimento, durante la formazione prima e la carriera poi di tutto il personale Sanitario.

L’Anatomia è lo studio delle strutture di un organismo e dei rapporti tra le sue parti. La parola deriva dal greco e vuol dire “per mezzo della dissezione”, che per secoli è stata la sola tecnica utilizzata per isolare e studiare le singole parti del corpo umano. Ma la dissezione, per quanto fondamentale, non è l’unica chiave di lettura di questa disciplina.

Infatti oltre all’Anatomia macroscopica, che studia strutture sufficientemente grandi da essere osservabili ad occhio nudo, c’è l’Anatomia di superficie, che valuta la forma generale ed esterna delle varie aree anatomiche e riconosce le strutture attraverso le tecniche palpatorie, l’Anatomia topografica o regionale, chesi occupa degli organi in relazione alla loro posizione nel corpo e ai loro reciproci rapporti, l’Anatomia sistematica, che scompone l’organismo in sistemi e apparati e, nell’ambito di essi, studia ciascun organo. Dalla sistematica, in genere, si parte per un primo approccio alla materia.

Attraverso l’Anatomia microscopica si valutano le strutture non visibili ad occhio nudo, che spesso consentono di riconoscere e distinguere le diverse porzioni dello stesso organo (parlare di Anatomia microscopica-topografica sembra un ossimoro … ma a pensarci bene non lo è !).  
A questo livello si apprezza la “consustanziazione” della Microscopica con le discipline sorelle dell’Istologia (lo studio dei tessuti) e della Citologia (lo studio della cellula).

L’Anatomia dello sviluppo di occupa delle modificazioni morfologiche che avvengono tra il concepimento e la maturazione fisica. La disciplina che studia i processi dello sviluppo è l’Embriologia. L’ Anatomia radiologica si focalizza sulla nomenclatura e sull’aspetto delle singole parti del corpo umano così come appaiono alla radioscopia, alla radiografia, all’ecografia e alle più recenti tecniche di diagnostica per immagini (TC, RMN, PET). L’Anatomia chirurgica studia i problemi anatomici relativi a malattie che ottengono risoluzione con metodi chirurgici, ai loro sintomi e agli interventi corrispondenti. L’Anatomia clinica segue le modificazioni anatomiche durante lo sviluppo delle patologie. L’Anatomia comparata evidenzia similitudini e differenze di forma e di struttura in organismi diversi fra loro; appartiene alle Scienze Naturali.

ANATOMIA PER TUTTI è una Community virtuale di Studiosi, Studenti e appassionati di Anatomia Umana. Non è più soltanto una pagina Facebook, ma anche un canale ricco di contenuti su Youtube, una pagina su Instagram e un canale Telegram. Ha anche tanti e qualificati redattori che con me condividono la passione della comunicazione scientifica e dell’insegnamento. Tra tutti voglio citare e ringraziare la Dr.ssa Cristiana Veltro.

Con sempre nuovi contenuti, ogni giorno sul web studiamo e approfondiamo insieme le bellezze del Corpo, lo strumento più prezioso che abbiamo, da tutelare, conoscere e far crescere in salute.

Nel nostro Corpo quotidianamente ogni singola cellula racconta la storia dell’evoluzione, ogni Organo l’armonia della vita, ogni Apparato il valore delle sinergie. La nostra Community è il luogo virtuale dove condividere sapere e meraviglia per l’incommensurabile bellezza dell’Anatomia umana.


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In bianco e nero

Nonostante le apparenze, il luogo dove sono nella foto è stato uno tra i posti più vivi e vitali che abbia mai frequentato, prima da studente e poi da universitario.

Qui  ho imparato e raccontato a in migliaia di visitatori l’Anatomia umana, suscitando stupore attraverso la bellezza dei preparati, ammirazione per il fascino e l’importanza storica della collezione, curiosità, emozione e rispetto per le incredibili meraviglie del Corpo umano.

Spero che questo luogo unico e per me straordinario, possa tornare presto ad essere fruito da tutti.

MUSEO ANATOMICO FIORENTINO
https://www.dmsc.unifi.it/vp-92-ll-museo-anatomico-fiorentino.html

VIDEO SU YOUTUBE

Le foto sono di Anastasia Chaikovskaia




Alcohol-Induced Blood-Brain Barrier Impairment: An In Vitro Study

Donatello Carrino, Jacopo Junio Valerio Branca, Matteo Becatti, Ferdinando Paternostro, Gabriele Morucci, Massimo Gulisano, Lorenzo Di Cesare Mannelli, and Alessandra Pacini

In recent years, alcohol abuse has dramatically grown with deleterious consequence for people’s health and, in turn, for health care costs. It has been demonstrated, in humans and animals, that alcohol intoxication induces neuroinflammation and neurodegeneration thus leading to brain impairments. Furthermore, it has been shown that alcohol consumption is able to impair the blood–brain barrier (BBB), but the molecular mechanisms underlining this detrimental effect have not been fully elucidated. For this reason, in this study we investigated the effects of alcohol exposure on a rat brain endothelial (RBE4) cell line, as an in vitro-validated model of brain microvascular endothelial cells. To assess whether alcohol caused a concentration-related response, the cells were treated at different times with increasing concentrations (10–1713 mM) of ethyl alcohol (EtOH). Microscopic and molecular techniques, such as cell viability assay, immunofluorescence and Western blotting, were used to examine the mechanisms involved in alcohol-induced brain endothelial cell alterations including tight junction distribution, apoptosis, and reactive oxygen species production. Our findings clearly demonstrate that alcohol causes the formation of gaps between cells by tight junction disassembly, triggered by the endoplasmic reticulum and oxidative stress, highlighted by GRP78 chaperone upregulation and increase in reactive oxygen species production, respectively. The results from this study shed light on the mechanisms underlying alcohol-induced blood–brain barrier dysfunction and a better understanding of these processes will allow us to take advantage of developing new therapeutic strategies in order to prevent the deleterious effects of alcohol.

Keywords: alcoholism; alcohol abuse; oxidative stress; blood–brain barrier; tight junction

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https://www.mdpi.com/1660-4601/18/5/2683