Mentre il mondo brucia sotto il fragore delle armi, noi continuiamo a festeggiare con altri botti, altri fuochi, altri rumori di esplosione. Mentre interi popoli fuggono sotto i bombardamenti, mentre missili e artiglieria devastano case e città, qui i cieli si colorano di scintille artificiali, e il suono dei petardi risuona come un’eco inconsapevole e beffarda del dolore altrui.
Ogni festa con fuochi d’artificio sembra ormai sospesa in un paradosso morale sempre più insostenibile. Da una parte, le immagini di donne, bambini e anziani che scappano dai crateri fumanti della guerra. Dall’altra, piazze gremite di spettatori che applaudono esplosioni luminose senza porsi domande. Gli stessi suoni. Le stesse luci. Ma destini opposti.
Non è solo questione di buon gusto, ma di coscienza. Non è possibile continuare a ignorare il cortocircuito etico che si crea ogni volta che, sotto cieli pacifici, riproduciamo per svago la stessa estetica della distruzione che altrove è tragedia vera. Le esplosioni per festeggiare richiamano, anche solo per suggestione sensoriale, le esplosioni che annientano vite umane ogni giorno in tante parti del mondo.
Non è retorica. È un dato concreto della realtà in cui viviamo. Mentre qui si alzano fuochi colorati in aria, il rumore cupo delle bombe si leva a poche ore di volo da noi. Mentre scattiamo foto sotto i cieli illuminati, altrove si scattano immagini di corpi senza vita, di ospedali sventrati, di case sbriciolate. Eppure sembriamo anestetizzati, indifferenti, quasi incapaci di cogliere il legame doloroso tra il nostro divertimento e l’inferno quotidiano di milioni di persone.
Ogni botto che esplode per festeggiare, in questi tempi, non può più essere considerato neutro. Ogni scintilla che accendiamo senza pensare assume, in controluce, il volto muto di chi, sotto altri cieli, muore davvero. E più continuiamo a far finta di non vederlo, più diventa colpevole il nostro silenzio.


Grazie per queste considerazioni preziose che ci ricordano l’importanza di tenere viva la nostra umanità,.con occhi e cuore spalancati e vigili sugli orrori che non possono più essere ignorati. Da nessuno.
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