F.: Allora stasera parliamo del nostro Amore..
D: Ah ah ah ah ah ah
F.: Perché ridi?
D: Ma se ci siamo visti in tutto per due ore…
F.: Quasi tre ..ma ci siamo baciati tutto il tempo !
D: Si … lo spritz lo abbiamo trangugiato, ricordi il taxi ci aspettava… non sarà stato quello ?
F.: Forse, ma non solo .. soprattutto da quella sera ci siamo pensati e, io nel tuo cuore e tu nel mio, abbiamo lasciato un pezzetto di noi…
D: È vero e in questi giorni te l’ho sempre detto e scritto …
F.: E con quel pezzetto dell’altro abbiamo continuato a parlare, non parlandoci addosso ma costruendo un dialogo vero, fatto però più di brividi e di occhi sbarrati all’improvviso che di parole che si possono ridire o scrivere…
D: Va bene, mi hai convinta… parliamo del nostro amore..(sorridendo) .. cosa mi vorresti dire?
F.: Una sera di tanto tempo fa con due amici nottambuli e razionali cercammo di farci uno schema delle differenze del modo di amare tra uomo e donna, per quel poco che nel frattempo avevamo capito …
D: Come gli schemi e gli appunti per studiare …
F.: Sì qualcosa del genere… non volevamo farci trovare impreparati!
D: E cosa vi siete … schematizzati?
F.: Per prima cosa semplificammo il modo di amare, maschile e femminile …. dicendo che il primo è concreto il secondo ideale.
D: Cosa vuol dire?
F.: L’uomo che ama vuol fare delle cose per l’amata. Regala fiori, oggetti, prima magari banali per non sbagliare, poi sempre più adatti alla persona che li riceve. Cerca di capire le situazioni. si prodiga per risolvere problemi… insomma c’è, concretamente.
D: E per la donna?
F.: L’amore, quando arriva, è un orgasmo irrefrenabile, un knock down improvviso, quando lei sovrappone l’idea del suo principe azzurro con quello che vede o vuole vedere nella persona che ha di fronte.
D: E quindi è un tutto nulla… come l’eccitazione dei neuroni !
F.: I tuoi mi pare sono sempre attivi … sul TUTTO…
D: (sorride)
F.: Un tutto che resta tutto e dà l’idea dell’infinito, per tutto il tempo in cui la donna ama.
D: È una semplificazione… lo sai ?
F.: Lo so ma eravamo giovani e razionali… o meglio ci sforzavamo di esserlo
D: Giovani?
F.: Razionali… scema… guarda, se immagini la cosa come un grafico, vedi per l’uomo una linea che cresce e per la donna una linea altissima e parallela all’asse delle x…
D: Chiarissimo… ammettiamo che tutto ciò sia vero, tutto o in parte, dove vuoi andare a parare?
F.: Aspetta, devo aggiungere la seconda considerazione… quella che a me Attilio e Giuseppe fu chiara verso le tre di notte … quando si alzò da est una palla di luna prima gialla di polenta, poi sempre più limpida e splendente….quando oramai ci era passato il sonno e potevamo parlare appoggiati ai muri delle nostre case senza timore di essere ascoltati dai “grandi” … arrivammo alla conclusione che l’uomo quasi sempre ama con spirito paterno e protettivo … bada bene, non è una questione di eventuale differenza di età.
Questo è un modo istintivo, riflesso forse o emulato; chi sentiamo di poter amare diventa quasi nostra figlia… Non mi fraintendere, sto parlando soltanto di attributi di relazione, per altro assolutamente paritaria.
D: Non parlare difficile… quindi vorresti dire, al contrario, che sotto sotto nell’amore di una donna per un uomo c’è una sorta di riflesso dell’amore verso il padre ?
F.: Alla fine si, ed è anche per questo che vi fate meglio e prima una ragione per un amore che finisce… Perdere un padre è doloroso ma tutto sommato naturale, perdere una figlia non lo è affatto.
D: E quelli che si invece amano come fratelli? E tra persone dello stesso sesso ?
F.: I fratelli alla fine sono due amici, forse fin dall’inizio… e se si lasciano la cosa viene accettata, perché spesso è normale che crescendo i fratelli prendano strade diverse, ma il legame resta …
Invece alla tua seconda domanda non so rispondere bene… forse si creano le stesse dinamiche o forse no. Potrebbe esserci una alternanza dei “ruoli” e così ciascuno può vedere meglio il punto di vista dell’altro e dal punto di vista dell’altro.
D: È un ragionamento affascinante… Ma con noi che ci azzecca ?
F.: Centra, perché quel bacio inaspettato e repentino ci ha messo subito su un livello di verità imprevisto, straordinario, su una strada senza maschere o inganni, su una meravigliosa alternanza di ruoli, insomma una situazione che sarebbe un vero peccato non poter vedere come continuerà a colorarsi; una storia che non era negli schemi di Attilio e Giuseppe, ai quali ti giuro, vorrei raccontarlo, quel bacio… se solo ci fossero i muri e la luna di allora.
D: Non racconterai i fatti nostri in giro?
F.: No, ti giuro, non li saprà nessuno….