Il Peritoneo

L’architettura invisibile che sorregge l’addome

C’è una parte del corpo che risulta, a chi studia, sempre difficile e complicata: il peritoneo. Questa sottile membrana sierosa riveste la cavità addominale e pelvica, avvolge gli organi viscerali, li sostiene e li protegge, regola fluidi e movimenti, partecipa alla difesa immunitaria e influenza la diffusione di infezioni e metastasi. Sottile, onnipresente nell’addome, il peritoneo rappresenta una delle architetture più complesse e raffinate dell’organismo umano.

A tale struttura è dedicato il volume Il Peritoneo: Architettura invisibile dell’addome”, scritto insieme a Immacolata Belviso, Carlo Benedini e Alessandro Palazzolo. Si tratta di un’opera che dona dignità e centralità a un organo non marginale, che anche la ricerca più recente ha portato al centro della fisiologia e della clinica.

Una scelta editoriale controcorrente

Le-book colpisce per una decisione radicale: non contiene illustrazioni. In un’epoca in cui lo studio dell’Anatomia è dominato da immagini tridimensionali, modelli digitali e rendering sofisticati, questa assenza non è una mancanza, ma una scelta deliberata. Abbiamo voluto proporre un metodo didattico differente, che invita il lettore a non fermarsi alla visione immediata ma a ricostruire mentalmente la complessità anatomica, servendosi dell’Atlante come strumento complementare. In questo modo lo studio diventa attivo, critico, creativo, e permette di sviluppare capacità di orientamento spaziale tridimensionale che sono indispensabili nella pratica medica e chirurgica.
Sono presenti, in realtà, alcune spendide immagini scattate da Carlo Benedini (Anatomia Fotografica) ai tavoli settori di ICLO Teaching and Research Center, struttura che per questo sentitamente ringrazio.

Una membrana dinamica

Il peritoneo, spesso descritto come un semplice rivestimento, è in realtà un sistema dinamico. È costituito da due foglietti – parietale e viscerale – che delimitano la cavità peritoneale, al cui interno scorre una minima quantità di fluido lubrificante, indispensabile per permettere il movimento dei visceri durante la digestione e la respirazione. Da queste pieghe derivano strutture complesse come i mesenteri, che sospendono l’intestino e ne veicolano vasi e nervi; gli omenti, che agiscono come veri “tutori immunologici” isolando focolai infettivi; i legamenti, che fissano e stabilizzano organi vitali come fegato, stomaco e milza.

La sua funzione non si esaurisce nel sostegno meccanico. Il peritoneo regola la distribuzione dei fluidi corporei, contribuisce alla risposta immunitaria locale, circoscrive infezioni e processi infiammatori attraverso la formazione di aderenze, e rappresenta una superficie di scambio e assorbimento di enorme rilevanza clinica.

Un protagonista della clinica moderna

La conoscenza del peritoneo è fondamentale non solo per l’anatomista, ma anche per il chirurgo, l’oncologo e il radiologo. Le sue pieghe e i suoi recessi determinano vie di diffusione delle infezioni e delle metastasi, e condizionano gli esiti degli interventi chirurgici. La pratica clinica quotidiana mostra quanto sia determinante comprenderne i comportamenti: basti pensare alla dialisi peritoneale, che utilizza la membrana come filtro naturale per depurare il sangue in pazienti con insufficienza renale; oppure alle aderenze post-operatorie, responsabili di dolore cronico e occlusioni intestinali; o ancora alle metastasi peritoneali, una delle complicanze più gravi dei tumori addominali.

Negli ultimi anni il peritoneo è divenuto bersaglio di strategie terapeutiche innovative, come la chemioterapia intraperitoneale, che consente di somministrare farmaci direttamente nella cavità addominale, aumentando l’efficacia locale e riducendo la tossicità sistemica. Questo approccio ha aperto prospettive nuove nel trattamento delle neoplasie gastriche e ovariche, e mostra quanto il peritoneo sia un territorio attivo della medicina di oggi e di domani.

Tra scienza e cultura del corpo

Il Peritoneo: Architettura invisibile dell’addome non è soltanto un manuale tecnico. È anche una riflessione sulla cultura del corpo e sul valore dello studio anatomico come esercizio di immaginazione e di pensiero critico. L’opera invita a superare l’idea di un sapere immediatamente disponibile e consumabile, per recuperare invece il tempo lento dell’apprendimento, in cui il testo scritto e l’immagine si integrano attraverso lo sforzo attivo dello studente.

Il libro parla a Studenti e a Specialisti, ma può interessare anche un pubblico più ampio, curioso di scoprire come funziona quell’architettura nascosta che, silenziosamente, rende possibile la vita di ogni giorno, non è un semplice rivestimento ma un attore protagonista dell’Anatomia, della Fisiologia e della Clinica.

IL PERITONEO
Architettura invisibile dell’addome
ISBN: 9791224026556
YOUCAN PRINT Ebook (pdf) 2025

Immacolata Belviso
Professoressa Associata di Anatomia, Umana Università Telematica Pegaso 

Carlo Benedini 
Osteopata e Fisioterapista

Alessandro Palazzolo
Osteopata e Fisioterapista

Ferdinando Paternostro
Professore Associato di Anatomia Umana, Università degli Studi di Firenze

Anatomia e Bellezza alla Biblioteca delle Oblate di Firenze, tra ricerca, insegnamento, arte e innovazione

Nella suggestiva cornice della Biblioteca delle Oblate di Firenze, si è svolta la presentazione del libro Anatomia Fotografica, realizzato con Carlo Benedini e con il prezioso imprimatur di Alessandro Palazzolo, mentore dell’intero progetto. Serata resa speciale dal Pubblico attento e affettuosamente partecipe e dalla presenza di Ester Andrieri e Alessandro Castelli, in rappresentanza della Casa Editrice Piccin, che ha da sempre e convintamente creduto nel progetto.

L’evento è stato molto più di una semplice presentazione editoriale: è stato un racconto di passione, ricerca e amicizia, i tre pilastri che hanno reso possibile la realizzazione di quest’opera. Abbiamo condiviso con i nostri ospiti, l’avventurosa storia della nascita del libro, un volume che unisce la fotografia d’arte alla descrizione didattica dell’Anatomia settoria, offrendo un antico ma attualissimo punto di vista sulla complessità del corpo umano.

La guida ideale del nostro racconto è stato Leonardo da Vinci, il cui genio si avvertiva tra le sale della biblioteca. A soli cinquanta metri dalle Oblate infatti, presso l’Ospedale di Santa Maria Nuova, Leonardo conduceva le sue dissezioni, costruendo la fondamenta di conoscenze che ancora oggi sono alla base dell’arte, della didattica e della ricerca biomeccanica.

L’Anatomia macroscopica non è solo una disciplina descrittiva, ma un campo in cui la ricerca e la didattica si intrecciano continuamente. Il dettaglio delle strutture del corpo è essenziale per la Medicina e la Chirurgia ma è anche un affascinante territorio di esplorazione per chi, come gli autori di Anatomia Fotografica, vuole raccontarla attraverso nuove prospettive visive e narrative.

Da secoli, lo studio del corpo umano si basa sull’osservazione diretta, sulla riproduzione e sulla condivisione di conoscenze. Oggi, grazie a strumenti innovativi come la fotografia ad alta definizione e le nuove tecnologie digitali, è possibile portare questa esperienza oltre i confini delle aule, rendendola accessibile a un pubblico sempre più ampio e trasmettendo emozioni e saperi.

Un libro per un progetto: Visceral Room

Alla base di questo lavoro non c’è solo un interesse scientifico e culturale, ma anche un profondo sodalizio tra chi scrive, Carlo e Alessandro. Questa feconda collaborazione ha dato vita non solo a Anatomia Fotografica, ma anche a Visceral Room, un progetto innovativo che esplora nuove modalità di rappresentazione e insegnamento dell’Anatomia clinica, topografica e settoria, unite alla teoria e alla pratica degli atti manipolativi in ambito osteopatico e fisioterapico.

La serata alle Oblate è stata quindi la celebrazione di una passione condivisa, di un sapere che si rinnova, si tramanda e che ha reso possibile la realizzazione di un’opera (mi permetto di definire) assolutamente unica nel suo genere.

Una copia del libro è da oggi disponibile in consultazione e prestito presso la Biblioteca fiorentina.

ANATOMIA FOTOGRAFICA

Le foto che potrete sfogliare in questo libro derivano da miei laboratori di Anatomia settoria (Anatomy Lab) realizzati a Verona presso ICLO, Teaching and Research Center.
Qui è possibile studiare su preparati anatomici fresh frozen grazie al supporto della Nicola’s Foundation Onlus, che da sempre incentiva lo studio e la formazione in ambito medico scientifico.

Sono profondamente grato a tutto lo staff ICLO per la fondamentale ed efficiente disponibilità tecnica, amministrativa e logistica e al Dott. Gianni Sereni che, fin dal suo nascere e con lungimirante intuito, ha esaltato un progetto di formazione nazionale hands on, di alta qualità ma dai costi contenuti, poiché fondamentalmente rivolto a studenti universitari di indirizzo medico-sanitario.

Le immagini immortalate dal Dott. Carlo Benedini sono state realizzate, in questo ambito, con il supporto essenziale della dr.ssa Cristiana Veltro e del dott. Francesco Potenza competenti, appassionati e abili dissettori, che hanno condiviso con me l’esperienza delle prime edizioni di un progetto oggi fecondo anche grazie alla loro bravura e dedizione.

Durante le mie lezioni al tavolo cerco sempre di incrociare ed esplicitare ai discenti concetti di Anatomia palpatoria, topografica e sistematica con quanto il preparato “autonomamente” descrive. Molto spesso, poi, abbiamo la sorte di imbatterci in varianti anatomiche; tale esperienza è di grande valore per l’operatività nelle discipline chirurgiche, unitamente alla dimostrazione delle principali vie di accesso alle singole strutture e agli organi.

Le più moderne tecniche di imaging e le sofisticate metodiche operatorie illustrano con precisione e perizia tanti aspetti dell’Anatomia, ma non possono sostituire l’esperienza diretta sul cadavere, pratica antica ma fondamentale anche oggi nella formazione di studenti, specializzandi, specialisti.

Carlo, egregio fotografo e appassionato anatomista, è riuscito con i suoi scatti a mescolare meraviglia, arte e rigore didattico, che ho provato a chiosare con le didascalie che completano le 516 pagine del libro.

Grazie al Prof. Alessandro Palazzolo per la preziosa e affettuosa presentazione e per gli incoraggiamenti che non sono mai mancati in corso d’opera.
Grazie al Dott. Nicola Piccin che ha creduto nella originalità del nostro lavoro e a tutti coloro che hanno seguito il non semplice iter della realizzazione tipografica.

Felice, orgoglioso e grato per aver realizzato, con Carlo, questo esclusivo e originale volume.


ANATOMIA FOTOGRAFICA
Benedini, Paternostro
2024 Piccin, Padova


Leggi anche:
ANATOMIA … Fotografica e per Tutti… a VARESE!

Legamento Crociato Anteriore. Dalle basi teoriche all’approccio evidence-based: un percorso guidato dall’infortunio al ritorno allo sport



Il primo libro italiano interamente dedicato al Legamento Crociato Anteriore.

Una panoramica completa sulla valutazione e sulla riabilitazione dei pazienti con esiti di lesione del LCA, che tiene conto degli aspetti riabilitativi in assenza di chirurgia e post-chirurgici e ne illustra i fattori di rischio, l’epidemiologia, le complicanze, l’esercizio terapeutico e, infine, le modalità di ritorno allo sport e alla performance.

Onorato di aver contribuito, con il capitolo dedicato all’Anatomia del ginocchio, a questo innovativo, corposo ed essenziale volume.


Edizioni Fisio Science 2023
https://www.fisioscience.it/shop/libri/libro-crociato-anteriore/

La norma e le varianti. Uno studio sulla vascolarizzazione della tiroide.

In Anatomia parliamo di “variante” ogni volta che una struttura ha una morfologia che si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui e rappresenta una deviazione dagli standard accettati nei libri di testo e insegnati nelle aule universitarie.

Le varianti, tuttavia, non inficiano la funzionalità dell’organo che “modificano” e per questo rientrano in un quadro di normalità, al contrario delle anomalie congenite che già nella definizione evidenziano il loro aspetto patologico.

Conformazioni anatomiche particolari, tuttavia, possono interferire con procedure diagnostiche e aumentare i rischi di specifici atti chirurgici. Per questo la conoscenza e lo studio delle variazioni anatomiche dalla norma è un presupposto indispensabile per la pratica medica.

L’attività settoria, che con l’imaging e la chirurgia consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale Anatomia umana, costituisce, anche per questo, un supporto fondamentale per la Medicina.

Negli ultimi anni mi sono occupato, con valenti Colleghi, di “anatomical variants” dell’arco aortico, delle arterie renali e di recente, delle arterie tiroidee, tramite un lavoro di review pubblicato su Medicina che vi invito, se ne avete voglia, a leggere.

Branca, J.J.V.; Lascialfari Bruschi, A.; Pilia, A.M.; Carrino, D.; Guarnieri, G.; Gulisano, M.; Pacini, A.; Paternostro, F.
The Thyroid Gland: A Revision Study on Its Vascularization and Surgical Implications. 
Medicina 202258, 137. https://doi.org/10.3390/medicina58010137

Temporal Fossa Atrophy in Aesthetic Medicine: Anatomy, Classification, and Treatment

Idone F, Bolletta E, Piedimonte A, Paternostro F.
Temporal Fossa Atrophy in Aesthetic Medicine: Anatomy, Classification, and Treatment.
Plast Reconstr Surg Glob Open
2020 Oct 27;8(10):e3169. doi: 10.1097/GOX.0000000000003169. eCollection 2020 Oct.

Hyaluronic acid fillers indisputably represent an important tool for face
rejuvenation and volume restoration. The temporal area has recently been considered as a potential site of injection. As it happens in the middle face and in other regions of the face, the temporal fossa changes according to the aging process. In a young person, the temple profile has a fullness aspect, and this contributes to giving the face a beautiful and healthy appearance. With age, the loss of volume leads the bone prominences to be visible.
The aim of this article is to classify the temporal fossa atrophy and get better into the anatomy, identifying the ideal plane to inject in, through the use of a safe and reliable technique. Cadaver dissections have been performed to specifically describe the anatomy of the temple layer by
layer. The authors’ preferred technique, called interfascial by cannula implantation, is discussed. All the treated patients reported a good improvement by survey according to the Global Aesthetic Improvement Scale scale. No major complications were detected. No ecchymosis neither swelling were documented. Although further studies are necessary to broaden the casuistry and better verify the potentiality of this technique, the authors do believe that it could be considered a very reliable procedure with pretty consistent results, if supported by an adequate and imperative anatomical knowledge.

ACKNOWLEDGMENT
We sincerely thank ICLO Cadaver Lab for the support provided for the dissections of the cadavers.