La Dissezione Anatomica si basa sulla separazione dei diversi piani e la visualizzazione dei rapporti tridimensionali tra le singole strutture, studiate con criterio prevalentemente topografico, clinico e chirurgico.
Nell’attuale formazione medica si presta talvolta molta più attenzione alle analisi passive, all’acquisizione impersonale dei dati, alla diagnostica e alle terapie, piuttosto che al contatto diretto con il corpo. La dissezione può essere vista come parte dell’essenziale arte medica del “toccare” o meglio ancora, come un’azione medica di studio e ricerca organizzata in gruppo, piena di emozione e meraviglia.
Le strategie della dissezione sono sempre pianificate; le azioni, che si svolgono passo dopo passo al tavolo settorio, vengono esplicitate e discusse in anticipo e, in ultimo, l’Anatomia viene ricostruita anche dopo la dissezione. Il materiale cadaverico (morbido e malleabile) utilizzato nel corso della dissezione, viene smembrato e scomposto con massimo rispetto e cura, in modo tale da poter essere, alla fine, ricomposto. È estremamente istruttivo e utile, infatti, il cercare di ricostruire i preparati sezionati di visceri e di organi nelle loro posizioni originarie.
Durante le mie esperienze al tavolo cerco sempre di incrociare ed esplicitare ai discenti concetti di Anatomia palpatoria, topografica e sistematica con quanto il preparato “autonomamente” descrive.
Molto spesso, poi, ci si imbatte in varianti anatomiche; tale esperienza è di grande valore per l’operatività nelle discipline chirurgiche, unitamente alla dimostrazione delle principali vie di accesso alle singole strutture e agli organi.
Le più moderne tecniche di imaging e le sofisticate metodiche operatorie illustrano con precisione e perizia tanti aspetti dell’Anatomia, ma non possono sostituire l’esperienza diretta sul cadavere, pratica antica ma fondamentale anche oggi nella formazione di studenti, specializzandi, specialisti.
Di foto e filmati realizzati durante le esercitazioni settorie si arricchisce il portale ANATOMIA PER TUTTI.














































































Grazie al Centro ICLO San Francesco di Sales, che ha ospitato tutti gli eventi.