Niccolo’ Fagni, Giacomo Gelati, Cristiana Veltro, Ferdinando Paternostro Department of Experimental and Clinical Medicine-Section of Anatomy and Histology, University of Florence
In Thyroid surgery, the two novel approaches are the trans-axillary Robotic thyroidectomy and the trans-oral and sub-chin techniques. During these surgical approaches is mandatory to recognise the Anatomy. The lower laryngeal nerves originate from the X cranial nerve (vagus nerve) and innervate all the intrinsic muscles of the larynx except for the cricothyroid muscles (which are innervated by the superior laryngeal nerve instead). The “recurring” name is due to the course in the opposite direction to the nerve of origin. Neuro-monitoring of recurrent laryngeal nerves is the most important of the recent technological innovations.
However, it is of fundamental importance for the operator to remember that this method does not prevent recurrent nerve injury. On the other hand, a two-stage thyroidectomy can avoid a tracheostomy thanks to neuro-monitoring.
Il primo libro italiano interamente dedicato al Legamento Crociato Anteriore.
Una panoramica completa sulla valutazione e sulla riabilitazione dei pazienti con esiti di lesione del LCA, che tiene conto degli aspetti riabilitativi in assenza di chirurgia e post-chirurgici e ne illustra i fattori di rischio, l’epidemiologia, le complicanze, l’esercizio terapeutico e, infine, le modalità di ritorno allo sport e alla performance.
Onorato di aver contribuito, con il capitolo dedicato all’Anatomia del ginocchio, a questo innovativo, corposo ed essenziale volume.
Nicola Monteleone1, Antonino Marcello Pilia2, Cristiana Veltro2, Jacopo Junio Valerio Branca2, Federico Polidoro1, Alberto Belluati1, Ferdinando Paternostro2
1 Department of Orthopedics and Traumatology, Santa Maria Delle Croci Hospital, Ravenna, Italy 2 Department of Experimental and Clinical Medicine, Anatomy and Histology Section, University of Florence, Florence, Italy
The cuneiforms are three wedge-shaped bones, forming the tarsus of the foot along with the talus, calcaneus, navicular, and cuboid. We present the case of a 70-year-old Caucasian woman with a left unique lateral cuneiform instead of second and third cuneiform bones. Additional cuneiform bones are rare anatomical variants well-described in the literature.
Conversely, a lesser number of cuneiform bones have never been previously reported. To our knowledge, our article represents the first documented case of this anatomical variation.
Unica esperienza in Italia di Dissezione “hands on” aperta a tutti gli Studenti di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Infermieristica, Fisioterapia, Scienze Motorie, Professioni Sanitarie.
Un giorno di Anatomia dal vero, topografica, chirurgica e settoria. Per conoscere le date dei nuove esercitazioni in programma cerca sulla pagina ICLO la locandine con la Gioconda
Questions & Answers
Come è strutturato l’Anatomy Lab Si svolge tutto in un giorno e ne sono programmati svariati all’anno, di tre tipi: Tronco, Arti e Testa.
Posso andare e tornare in giornata? Sì, il corso si tiene dalle 10.00 alle 18.00 L’ICLO dista 10 minuti di taxi dalla Stazione di Verona Porta Nuova (20 con l’autobus n°61).
Posso farlo anche se non ho ancora dato l’esame di Anatomia? Sì, puoi farlo in qualsiasi momento del tuo percorso di studi, ma qualche base di Anatomia macroscopica è consigliata.
Posso solo guardare? Certo! Ma il corso è pensato per toccare e dissecare con le tue mani, guidato per comprendere a pieno tutti gli organi e apparati nella loro forma, consistenza, posizione, peso, rapporti, innervazione e vascolarizzazione.
E se non sono preparato? Faccio una brutta figura? Assolutamente no. Non è una interrogazione e nessuno fa domande per valutare la tua preparazione.
Cosa devo portare? La voglia di imparare e la curiosità. In loco ti verrà fornita la tuta, gli zoccoli, il materiale monouso per la dissezione (guanti, camici, cuffia, mascherina), pranzo e un attestato di partecipazione, alla fine.
E se sono da solo? Puoi partecipare comunque! È un’esperienza bellissima ed associativa, un ottimo modo di fare amicizia con i Colleghi.
Per comprendere il concetto tensegritàpossiamo pensare a una struttura meccanica costituita da elementi discreti e distinti sottoposti a forze di compressione e da elementi continui sottoposti a sforzi di tensione. Lo sviluppo della teoria della tensegrità si è avuto inizialmente nell’architettura, in seguito nell’arte e poi nella biologia e nella fisiologia, quando si sono prodotte o si sono interpretate strutture che si autosostengono per effetto di uno stato di tensione presente nel sistema (da cui il nome di tensegrity, dalla fusione di tension e integrity). Come descritto da Levin (1982), il corpo rappresenta un involucro in tensione, le cui porzioni contrapposte, sono mantenute tali dalla compressione degli elementi interni, immersi, fluttuanti, in una rete in continua tensione. Il sistema che si viene a creare è, considerando il corpo come un qualcosa di dinamico, un sistema modificabile in maniera molto evidente per quanto riguarda la sua parte elastica (elementi di tensione) e in maniera minima riguardo la componente in compressione (ossa). L’articolo che qui vi propongo mira, tra l’altro, a realizzare un quadro completo del modello tensegrile umano, la cui complessità è analizzata attraverso software capaci di analizzare dettagliatamente i sistemi delle reti.
Della Posta, D.; Branca ,J.J.V.; Guarnieri, G.; Veltro, C.; Pacini, A.; Paternostro, F.
Abstract: Introduction: For many years, anatomical studies have been conducted with a shattered view of the body. Although the study of the different apparatuses provides a systemic view of the human body, the reconstruction of the complex network of anatomical structures is crucial for the understanding of structural and functional integration. Aim: We used network analysis to investigate the connection between the whole-body osteo-myofascial structures of the human musculoskeletal system.
Materials and Methods: The musculoskeletal network was performed using the aNETomy® anatomical network with the implementation of the open-source software Cytoscape for data entry.
Results: The initial graph was applied with a network consisting of 2298 body parts (nodes) and 7294 links, representing the musculoskeletal system. Considering the same weighted and unweighted osteo-myofascial network, a different distribution was obtained, suggesting both a topological organization and functional behavior of the network structure.
Conclusions: Overall, we provide a deeply detailed anatomical network map of the whole-body musculoskeletal system that can be a useful tool for the comprehensive understanding of every single structure within the complex morphological organization, which could be of particular interest in the study of rehabilitation of movement dysfunctions.
La Lectio Magistralis “Anatomia Chirurgica del volto” ha aperto il XXXV Congresso Nazionale della SIDCO, Società Italiana di Dermatologia chirurgica, oncologica, correttiva ed estetica.
L’Anatomia dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, di essere disciplina transclinica, fondamentale per ogni atto diagnostico e terapeutico.
Al centro della discussione le immagini realizzate durante tante mie dissezioni della regione. Sentitamente ringrazio il Comitato Organizzatore, nelle persone dei Dott.ri Marco Simonacci, Marco Dal Canton, Gian Marco Vezzoni, Marco Sigona, Gerardo Ferrara e tutto il Comitato Scientifico. (nella foto con loro il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli).
Cadmium (Cd) is a well-known occupational and environmental pollutant worldwide, and its toxicity is widely recognised. Cd is reported to increase the permeability of the blood–brain barrier (BBB) and to penetrate and accumulate in the brain. Although many lines of evidence show that Cd toxicity is induced by different mechanisms, one of the best known is the Cd-dependent production of reactive oxygen species (ROS). Zinc is a trace element known as coenzyme and cofactor for many antioxidant proteins, such as metallothioneins and superoxide dismutase enzymes. To date, very little is known about the role of Zn in preventing Cd-induced blood–brain barrier (BBB) alterations. The goal of this study was to test the Zn antioxidant capacity against Cd-dependent alterations in a rat brain endothelial cell line (RBE4), as an in vitro model for BBB. In order to mimic acute Cd poisoning, RBE4 cells were treated with CdCl2 30 µM for 24 h. The protective role of ZnCl2 (50 µM) was revealed by evaluating the cell viability, reactive oxygen species (ROS) quantification, cytochrome C distribution, and the superoxide dismutase (SOD) protein activity. Additionally, the effectiveness of Zn in counteracting the Cd-induced damage was investigated by evaluating the expression levels of proteins already known to be involved in the Cd signalling pathway, such as GRP78 (an endoplasmic reticulum (ER) stress protein), caspase3 pro- and cleaved forms, and BAX. Finally, we evaluated if Zn was able to attenuate the alterations of zonula occludens-1 (ZO-1), one of the tight-junction (TJ) proteins involved in the formation of the BBB. Our data clearly demonstrate that Zn, by protecting from the SOD activity impairment induced by Cd, is able to prevent the triggering of the Cd-dependent signalling pathway that leads to ZO-1 dislocation and downregulation, and BBB damage.
In visita alla Galleria degli Uffizi ho casualmente scoperto un probabile caso di cancro al seno nella tela La Carità, dipinta da Francesco Salviati (1510-1563) tra il 1544 e il 1548.
Sul quadrante inferiore esterno della mammella destra, vicino all’ areola, ho notato una infossatura della pelle, con una concomitante retrazione del capezzolo. In clinica questo segno viene detto “dimpling cutaneo” ed è da attribuire quasi sempre alla presenza di una lesione neoplastica. Una retrazione cutanea si associa infatti a circa il 30% dei tumori palpabili, ovvero a quelli in cui si apprezza nella mammella una formazione nodulare fissa, poco mobile e di consistenza duro-lignea.
Naturalmente la presenza del dimpling è più frequente nei tumori più superficiali; questo configura, nella classificazione clinica del carcinoma mammario, il cosiddetto stadio II: “Il nodulo palpabile può essere associato a retrazione della cute sovrastante (“dimpling”), retrazione del capezzolo, secrezione ematica dal capezzolo. I linfonodi ascellari, se palpabili, sono mobili ed isolati.”
Il senologo oggi, dopo la visita, richiederebbe certamente per la nostra Paziente una mammografia bilaterale, una ecografia mammaria e ascellare bilaterale e infine una agobiopsia sotto guida ecografica. Tutto questo per avere una precisa diagnosi morfologica e istologica che consenta la stadiazione preoperatoria, guidi la terapia chirurgica e delinei il trattamento post operatorio.
Sono rimasto particolarmente colpito dalla fedele e precisa raffigurazione del seno della modella. Il Salviati non era forse consapevole della malattia che stava “fotografando” ma oggi certamente il suo dipinto “vivo e vero” ci consente, ancora una volta, di ricordare quanto la prevenzione dei tumori al seno sia importante per una diagnosi precoce a cui possano seguire cure efficaci e salvifiche.
Il cancro al seno ha comunque sempre avuto un forte impatto sull’immaginario collettivo, per il suo doppio ruolo della mammella legato alla maternità e alla femminilità. L’intimo legame tra le arti figurative e le scienze biomediche, che nasce durante il Rinascimento, dona ancora oggi a noi tutti spunti di riflessione e meraviglia.
Con le sue caratteristiche di colore, odore, rugosità, la pelle permette di evidenziare una individualitå unica ed irripetibile. Ciascuno di noi possiede “la sua pelle” e in essa è scritto il vissuto di ognuno: i segni dell’invecchiamento, le lesioni, le cicatrici.
È il nostro biglietto da visita, l’organo del contatto sociale, lo specchio del nostro stato psico-fisico, la spia di condizioni patologiche e il segnale di malattia di altri organi e apparati.
Anatomia e funzioni della pelle
Le funzioni della cute sono così riassumibili schematicamente:
protezione da agenti fisici, chimici e biologici
regolazione della temperatura corporea (flusso ematico cutaneo e produzione di sudore, isolante termico)
percezione sensoriale (sensibilità tattile, termica e dolorifica)
produzione di ormoni (vitamina D3, feromoni e non solo)
escrezione (organo emuntorio)
eiserva energetica (ipoderma)
attivazione della risposta immunitaria contro patogeni e tumori della pelle
La cute è l’organo più esteso del nostro corpo; nell’adulto essa presenta una superficie di circa 1,5 – 2 m2 con variazioni legate al sesso e allo sviluppo individuale. Lo spessore varia in base alle diverse zone corporee e in rapporto all’età e allo stato nutrizionale.
Gli annessi cutanei sono strutture che derivano da trasformazioni dell’epidermide e del derma. Comprendono: • peli • unghie • ghiandole sebacee • ghiandole sudoripare apocrine ed eccrine • ghiandole ceruminose • ghiandole mammarie, particolari ghiandole sudoripare apocrine
Annessi cutanei 01/02
La cute, oltre ad essere una mirabile unione di cellule, tessuti e annessi, interfaccia tra il nostro organismo e l’ambiente esterno, è un organo che esprime fortemente le differenze di genere, sia dal punto di vista fisiologico che strutturale, conseguenza principalmente del diverso assetto ormonale e genetico e dei fattori comportamentali
Gli uomini vogliono che la loro pelle appaia e risulti sana. Proprio come le donne, devono trattare problemi cutanei come la sensibilità, l’acne e l’invecchiamento, ma la pelle è diversa seconda del sesso.
La pelle dell’uomo – sia del viso che del corpo – ha una composizione diversa da quella della donna, e quindi deve essere trattata in modo diverso. Per questo motivo, gli uomini hanno bisogno di trattamenti specifici su misura che li aiutano a mantenere la pelle sana e più naturale possibile.
La pelle ha la stessa struttura di base e la stessa composizione nell’uomo e nella donna, ma mostra delle differenze fisiologiche, dovute fondamentalmente al diverso assetto ormonale. La pelle della donna è generalmente più chiara rispetto a quella dell’uomo. Gli uomini presentano una maggior secrezione di ormoni steroidei rispetto alla donna. In particolare, fra gli androgeni, l’ormone più importante è il testosterone, responsabile di molte diversità delle caratteristiche fisiologiche nei due generi. Il testosterone determina l’entità dello spessore della cute, delle secrezioni sebacee e l’attività del follicolo pilifero
La pelle dell’uomo è in media circa il 20% più spessa di quella della donna. Ha una maggiore ricchezza di fibre, risultando dunque nettamente più densa e resistente, sia a livello dell’epidermide e dello strato corneo, sia a livello del derma, caratterizzato da una maggior densità delle fibre di collagene. Tuttavia, lo spessore della pelle dell’uomo si riduce progressivamente con l’avanzare dell’età, mentre quello della pelle della donna resta più stabile fino all’età della menopausa, per poi diminuire drasticamente. La maggior resistenza della pelle dell’uomo rappresenta il motivo per cui, a parità di aggressioni a carico degli agenti esterni, subisce più lentamente variazioni cromatiche, cedimenti cutanei, perdita di tono etc. rispetto a quella femminile. Ne consegue che i segni dell’invecchiamento compaiono sul viso maschile in età più tarda rispetto alla donna, ma, una volta comparse, le rughe diventano rapidamente profonde e molto evidenti.
Sempre a causa dell’azione del testosterone, che stimola una produzione sebacea fino al doppio di quella femminile, la pelle maschile è più grassa e i follicoli pilo-sebacei maggiormente dilatati. Come conseguenza, è possibile osservare nell’uomo un più elevato contenuto in lipidi, quindi una maggior predisposizione alle impurità cutanee, alla follicolite e all’acne.
I valori medi di secrezione del sebo sono significativamente più alti negli uomini rispetto alle donne nel range di età compreso tra i 20 e i 69 anni, ma non tra i 15 e i 19. Dopo i 50 anni, la secrezione di sebo nell’uomo tende a stabilizzarsi, mentre nella donna diminuisce, probabilmente a causa di una diminuita attività ovarica.
Un’altra differenza fondamentale nei due generi è l’acidità della pelle, superiore in quella dell’uomo con un valore di pH di 4,5 rispetto al 5,8 della donna. I valori di acidità superiori, caratteristici della cute dell’uomo e dovuti alla maggior presenza di acido lattico, la preservano maggiormente dalle infezioni batteriche, ma la rendono più irritabile.
I segni dell’invecchiamento appaiono più tardi nella pelle dell’uomo, ma i cambiamenti avvengono rapidamente una volta che iniziano.
Gli uomini sono più colpiti da una perdita di massa muscolare e dal rilassamento cutaneo, combinato al gonfiore degli occhi e alle occhiaie che li fanno apparire stanchi.
Anche negli uomini compaiono le rughe, anche se esse sono spesso un problema minore per loro rispetto alle donne. Le rughe si presentano più tardi negli uomini rispetto alle donne, ma quando compaiono, esse sono molto profonde.
Altra caratteristica della pelle maschile è la presenza di un sistema pilifero molto sviluppato. In particolare, la barba è costituita da circa 15.000 peli con una crescita media di 14 centimetri all’anno. La rasatura è un’operazione aggressiva poiché comporta una ripetuta rimozione di parte del film idrolipidico e degli strati superficiali dell’epidermide, causando alla cute, se mal eseguita o effettuata con strumenti e prodotti cosmetici non idonei, alterazioni del suo equilibrio con comparsa di fenomeni quali irritazioni, secchezza, micro-tagli, impurità e piccole infezioni.
In media gli uomini sottopongono la loro pelle a 16.000 rasature durante la loro vita. Fino al 40% degli uomini soffre di problemi di pelle causati dalla rasatura. Gli uomini con la pelle più giovane e chiara sono particolarmente soggetti.
In Anatomia parliamo di “variante” ogni volta che una struttura ha una morfologia che si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui e rappresenta una deviazione dagli standard accettati nei libri di testo e insegnati nelle aule universitarie.
Le varianti, tuttavia, non inficiano la funzionalità dell’organo che “modificano” e per questo rientrano in un quadro di normalità, al contrario delle anomalie congenite che già nella definizione evidenziano il loro aspetto patologico.
Conformazioni anatomiche particolari, tuttavia, possono interferire con procedure diagnostiche e aumentare i rischi di specifici atti chirurgici. Per questo la conoscenza e lo studio delle variazioni anatomiche dalla norma è un presupposto indispensabile per la pratica medica.
L’attività settoria, che con l’imaging e la chirurgia consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale Anatomia umana, costituisce, anche per questo, un supporto fondamentale per la Medicina.
Negli ultimi anni mi sono occupato, con valenti Colleghi, di “anatomical variants” dell’arco aortico, delle arterie renalie di recente, delle arterie tiroidee, tramite un lavoro di review pubblicato su Medicina che vi invito, se ne avete voglia, a leggere.