Finalmente riaprono le Scuole e l’Università

(ma non sono mai state “chiuse”)

Sono intimamente convinto che la ripresa della didattica in presenza fosse (e sia) necessaria e improcrastinabile.
Leggo spesso sui social esternazioni del tipo “era l’ora che questi fannulloni ricominciassero a lavorare”.

Quasi sempre queste esternazioni escono dalla penna di uno stolto italiota che intende la Scuola esclusivamente come un parcheggio per i propri figli e che generalmente è così assente dal quotidiano dei ragazzi, da non essersi accorto che proprio nel periodo del lockdown la Scuola e l’Università hanno dato una straordinaria risposta di efficienza, organizzando rapidamente e con profitto la didattica a distanza e gli esami, consentendo una regolare chiusura dell’anno scolastico e accademico e non lasciando indietro nessuno.

Quello stesso Personale docente e tecnico amministrativo sta lavorando dall’inizio dell’estate alla stesura di accuratissimi protocolli sui comportamenti interni di quanti frequenteranno le Scuole e l’Università, protocolli non solo complicati da ideare e mettere su carta ma altrettanto complessi, poi, da mettere in pratica e far rispettare.
Il lavoro per tutto coloro che operano nella Scuola è raddoppiato, ma lo spirito di servizio che tutti anima fa meno clamore di tante semplicistiche e inopportune contestazioni.

La Scuola riaprirà e finalmente, in maniera capillare, le regole del distanziamento dell’uso corretto della mascherina e dell’igiene delle mani e delle superfici comuni saranno esplicitate in una sede didattica.
Sara cioè un Maestro, un Insegnante, un Professore (ovvero persona vicina agli Studenti e di loro fiducia) a spiegare ex-cathedra che queste norme di comportamento sono le uniche possibili per rallentare la diffusione della pandemia.

Proprio questa “didattica diffusa” è mancata fin dalle prime fasi della crisi, quando si è delgato alla televisione e agli altri media il compito di sensibilizzare ed informare.
Abbiamo tutti visto, fin da subito, che l’ informazione ha assunto connotazioni di parte e ciò ha alla fine ingenerato una diffusa sfiducia nella Scienza e nelle Istituzioni.

Tutti gli Studenti di ogni età e di buon senso, che nei luoghi dell’apprendimento dovranno sottostare alle regole anticontagio, sicuramente dopo poco si chiederanno come mai le medesime norme non vengono rispettate dai loro genitori, dei loro fratelli più grandi e da loro stessi in situazioni diverse rispetto a quelle scolastiche e universitarie.
Spero per questo che ancora una volta dalla Scuola derivi quella “educazione diffusa” che tanto bene fa ad ogni società moderna e civile.
I Docenti per primi, ovviamente, dovranno dare in ogni occasione il buon esempio.

Sostengo infine, allineandomi al pensiero espresso da Scienziati che profondamente stimo, che la mascherina andrebbe usata diffusamente, anche nelle situazioni statiche di aula.

Auguri a Tutti, per la Scuola e per l’Università che riparte in presenza.

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